Uomini che ODIANO le Donne

21.05.2018

Questo NON è un post contro gli uomini, bensì un post che descrive gli Uomini che Odiano le Donne. Parliamone in maniera più ampia poiché in certe circostanze poco importa che "Lui" abbia una definizione: psicopatico, narcisista, borderline, sociopatico, ecc.: un uomo che odia le donne...ODIA. Punto.

Definire queste personalità con un'etichetta occorre agli specialisti per decodificare i loro comportamenti e diagnosticare la gravità o meno del sadismo che attuano. Ma a noi - persone normalissime - non interessa etichettarli bensì riconoscerne i loro meccanismi, per evitare di trovarci impantanate in situazioni senza via d'uscita.

Spesso, questi uomini vengono descritti con una malvagità tale addosso da sembrare facilmente riconoscibili quando si avvicinano a noi, e invece la loro peculiarità è proprio quella di entrare nella nostra vita in "punta di piedi" per poi calpestarla. Non con la violenza fisica, né con gli insulti: i più bravi tra loro attuano un gioco più sottile "senza sporcarsi le mani", vincolando la donna ad un doppio legame per essere ben certi che lei non possa scappare. Il doppio legame consiste nell'avere non solo una relazione intima con la "preda", bensì l'aver avviato anche un'attività congiunta a lei, o una vita in una casa condivisa, dei figli, per rendere più arduo il distacco. O comunque per renderlo NON definitivo.

Ma cosa comporta essere doppiamente legate a questo tipo di uomo che prima ti dona una strada lastricata di diamanti, e poi ti costruisce una prigione attorno?

Vediamolo insieme...

Paese che vai, Cultura che trovi

"Ho passato tanti anni in una gabbia d'oro, si forse bellissimo ma sempre in gabbia ero...." Tiziano Ferro parla della dipendenza amorosa e del doppio legame nella sua canzone "E fuori è buio".

La dipendenza non sempre è affettiva, a volte è anche economica o filiale. Gli uomini che odiano le donne devono essere ben sicuri di detenere un potere ad ampio raggio oltre che di spazio anche di tempo, sulla vita della donna che hanno deciso di Dominare. E tu non sei più libera, né padrona della tua vita, né delle tue decisioni. Le feste con le amiche diventeranno sempre più rade fino a sparire del tutto; le tue decisioni lavorative dovranno passare sotto al suo vaglio, e a volte pure lo stipendio che percepisci; se poi "Lui" è il tuo datore di lavoro o gestisce la vostra attività di coppia o di famiglia, il doppio legame e la dipendenza si fanno più stretti...come un cappio attorno al collo.

I peggiori tra questi uomini, per con-VINCERTI, ti diranno che in altri paesi la donna è per cultura sottomessa e maltrattata eppure per le leggi che vigono in quella nazione non è considerata violenza: pertanto la violenza è solo un punto di vista culturale. NON CREDERE MAI a questo INGANNO: la VIOLENZA vi è in tutti quei rapporti in cui si SUBISCONO ABUSI. In cui vi è sudditanza psicologica da una parte e potere e distruzione dall'altra. In cui uno DOMINA e l'altro SUBISCE. Qualsiasi siano le leggi, i costumi o il folklore.

Se gli crederai, a quel punto le vessazioni, la manipolazione, gli ordini e il tormento psicologico avranno inizio e tu ti ritroverai a vivere in una prigione senza sbarre fatta di divieti e proibizioni; e ben presto ti ritroverai paralizzata dalla PAURA DI REAGIRE. Paura delle conseguenze. Qualsiasi cosa tu faccia non la farai più con sollievo, né con spensieratezza: ti ritroverai a dover calcolare ogni tuo passo per prevenire le reazioni di lui; per tenerlo buono; per non farlo arrabbiare. Calcolerai il tempo di ogni tua mossa, rubando secondi all'orologio per poter vedere un'amica senza che lui se ne accorga; per poter parlare a tua madre senza che lui si inasprisca. A quel punto l'angoscia sale, l'ansia le si accompagna e la testa sembrerà stretta in  una morsa come se una grande mano la stesse spremendo.

E' iniziata una danza in punta di piedi, nella quale ovunque ti poserai, sarai sempre: in cattiva luce, in colpa, in dovere, in debito, in obbligo. Qualsiasi cosa tu faccia sarai sempre bersaglio di controlli, di sensi di colpa e per inchiodarti ti verrà rinfacciato quanto per te è stato fatto.

Che fare?

La DANZA della MORTE

Se continuerai questa danza potranno succedere due cose:

- a furia di difenderti, prevenire, calcolare, prima o poi la deriva NARCISISTICA contagerà anche te, diventando come il tuo carnefice;

- a furia di subire, la tensione arriverà a livelli così alti che il tuo corpo si debiliterà arrivando al collasso nervoso, e a tentativi di suicidio nei casi più gravi. Una donna in simili condizioni può MORIRE.

Lo chiamano GASLIGHTING, ossia un'asfissia lenta che uccide prima la volontà, in seguito l'anima e poi il fisico. Ma qualunque sia il suo nome occorre che tu prenda dei provvedimenti di base.

Consiglio a qualunque donna in questa situazione, per quanto cospicuo o meno possa essere il proprio reddito di:

- aprire un libretto postale NOMINATIVO dove depositare ogni mese almeno 50 o 100 euro per ogni evenienza

- far tenere il libretto da una persona di massima fiducia

- parlare con persone di fiducia perché parlare aiuta

- trovare il modo di slegarsi economicamente mettendosi in proprio (se la gabbia d'oro lo consente) inizialmente affiancandosi a soci in una sorta di collaborazione

- indirizzarsi nell'ordine: nel centro antiviolenza della tua città, a parlare con le forze dell'ordine per farsi consigliare (PRIMA che avvengano peggiori violenze), da un avvocato a patrocinio gratuito per una consulenza, e da uno specialista che sicuramente ti verrà fornito dal centro antiviolenza gratuitamente se non lavori.

 Se ti ammali almeno una volta la mese significa che il tuo fisico si sta già corrodendo alle vessazioni; se invece ti senti più forte ma sei ancora lì significa che ti stai corrompendo ai suoi schemi. La malattia è comunque un sintomo attraverso il quale la tua anima ancora è viva e ti sta parlando.

E poi ricorda: a volte cambiare strada, tornare sui propri passi, rinunciare all'orgoglio, ai soldi, al potere, alla prigione dorata potrebbe voler dire aver salva la vita. Chinare il capo e aver appreso la lezione è segno di grande umiltà. L'unica via che io conosca per sposarsi alla serenità.


Articolo di: Noà Visentin

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